Uno dei problemi più importanti delle grandi imbarcazioni è legato alla quantità ed alla tipologia di rifiuti prodotti durante i viaggi. Vediamo in questo articolo quali sono le problematiche maggiori legate a questo argomento e come l’industria si sta muovendo per porre rimedio.
I rifiuti prodotti dalle grandi navi e le principali problematiche
Come detto, queste navi producono enormi quantità di rifiuti che sono un’importante fonte di inquinamento delle acque del nostro pianeta: acque grigie, acque nere, prodotti chimici, rifiuti solidi e petrolio.
Un’altra problematica molto influente è data dai batteri e dalle alghe provenienti dai rifiuti dei servizi igienici e sanitari forniti dalle navi, che hanno un impatto estremamente negativo sugli organismi che abitano l’oceano e in particolare sui sensibili ecosistemi che vengono visitati da alcune navi.
Infatti, una questione poco evidente ma comunque molto rilevante è rappresentata dallo scarico dell’acqua di zavorra, ovvero quell’acqua che viene raccolta dalle navi nel porto di partenza e serve a garantire stabilità e migliorare l’equilibrio e l’assetto della nave stessa. Quando quest’acqua viene scaricata nei porti di destinazione, porta con sè anche le specie e i microorganismi provenienti da aree estranee con conseguenti problemi in termini di squilibrio degli ecosistemi.
Accanto a questi problemi meno evidenti, vi sono anche problematiche più evidenti ed altrettanto dannosi.
Molte grandi imbarcazioni utilizzano principalmente motori diesel e producono di conseguenza sostanze inquinanti tra cui le polveri fini (PM2,5), gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi di azoto (NOx) che vengono rilasciate dai fumaioli e sono causa provata di mortalità e morbilità precoci. In alte concentrazioni infatti lo zolfo è dannoso per l’ambiente soprattutto se miscelato con acqua e aria in quanto forma acido solforico che è il componente principale delle piogge acide, responsabile di deforestazione e distruzione della vita acquatica.
Le contromisure adottate per ridurre le emissioni
Tutte queste problematiche hanno messo la quantità e tipologia di rifiuti speciali prodotti dalle navi al centro di piani per la riduzione degli agenti atmosferici dannosi e della conseguente salvaguardia degli ecosistemi e del clima.
Nel 2016 l’IMO, l’Organizzazione marittima internazionale, ha dichiarato quali sono i limiti globali per le emissioni di zolfo. Dal 2020 inoltre le compagnie di navigazione hanno dovuto adeguarsi a tali norme, con due possibilità di scelta: passare dall’utilizzo di un carburante con concentrazione di zolfo dal 3,50% allo 0,50%, oppure attrezzare gli impianti con apparecchi di filtraggio dedicati alle emissioni di zolfo.
Un’importante ruolo nella riduzione degli agenti inquinanti e dei rifiuti prodotti dalle navi lo rivestono le aziende che offrono il servizio di raccolta di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, come avviene ad esempio nella nostra realtà mediterranea. A tal proposito, Ecol Sea si occupa ed è concessionaria del servizio di raccolta di rifiuti speciali prodotti dalle navi nei Porti di Palermo, di Porto Empedocle e Termini Imerese.