Gli accumuli d’acqua nelle cisterne possono contribuire alla proliferazione di agenti patogeni e microrganismi dannosi per la salute. A tal fine, si rende necessaria una corretta sanificazione delle cisterne d’acqua, per contrastare la proliferazione di batteri, come ad esempio la Legionella, E. Coli e gli Enterococchi.
Una corretta manutenzione e sanificazione delle cisterne garantisce il mantenimento degli standard qualitativi dell’acqua potabile e ad uso igienico sanitario e inoltre previene la formazione di biofilm, ossia la pellicola di materiale organico che si crea nelle pareti interne delle condotte e delle vasche idriche, nonché habitat idoneo ai patogeni sopra descritti.
Perché è importante la sanificazione delle cisterne d’acqua
Sanificare le cisterne d’acqua si rende necessario per preservare salute e sicurezza, ed evitare malattie. Che sia in cemento o in altro materiale, la pulizia delle cisterne d’acqua deve essere eseguita seguendo la specifica normativa di settore, al fine di fornire adeguate garanzie.
I d.lgs. n. 31/01 e n. 27/02 fissano una serie di controlli necessari per assicurare la potabilità dell’acqua degli impianti, fissando alcuni limiti che riguardano la presenza di:
- Elementi chimici;
- Metalli;
- Sostanze microinquinanti;
- Agenti microbiologici.
Seguendo i parametri indicati dalla legge, il contenuto di cisterne e serbatoi sarà utilizzabile a scopi umani solo quando rispetterà i suddetti limiti. Sarà poi l’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente a formulare il giudizio di idoneità.
Come si effettua la pulizia delle cisterne d’acqua non interrate
Pulire una vasca non interrata e dunque potenzialmente esposta all’irraggiamento solare, è un’operazione da eseguire con perizia e a cadenze regolari, per evitare il proliferare di batteri acquatici. Infatti, una cisterna d’acqua non interrata è maggiormente suscettibile alle variazioni termiche per varie ragioni:
- l’irraggiamento solare
- il materiale di cui è composta
- la sostanza che ne garantisce la coibentazione
La pulizia delle cisterne d’acqua dovrebbe, dunque, seguire le seguenti fasi:
- svuotamento: viene fatta defluire l’acqua presente nella cisterna, mediante la chiusura della valvola a galleggiante;
- pulizia: una volta svuotata la cisterna, si procede all’eliminazione di eventuali fanghi e incrostazioni depositatisi lungo le pareti perimetrali e sul pavimento;
- sanificazione: dopo la pulizia, si passa alla sanificazione, con prodotti idonei e affidandosi a professionisti con esperienza nel settore;
- risciacquo: questa fase è necessaria per eliminare eventuali residui chimici e poter procedere al riutilizzo del serbatoio.
Come effettuare la sanificazione delle cisterne d’acqua
La sanificazione è la fase più importante della pulizia di una cisterna. Solitamente, la sanificazione delle cisterne d’acqua viene effettuata utilizzando il cloro, che grazie al suo efficace potere battericida, riesce a debellare o a rendere inattivi i microrganismi che vivono in acqua. Il cloro, però, va utilizzato calibrando bene le dosi; questo, infatti, non va usato in quantità casuali. Inoltre, una volta che le pastiglie sono disciolte nel serbatoio d’acqua, bisognerà aspettare un certo lasso di tempo durante il quale il cloro esplicherà i suoi effetti.
Trascorso questo lasso di tempo, si provvederà a svuotare e risciacquare la cisterna, che potrà essere riutilizzata quando l’acqua al suo interno presenterà un residuo massimo di cloro pari a 1 ppm.
L’utilizzo del cloro non può essere lasciato al caso ed è meglio affidarsi a dei professionisti del settore, come la Ecol Sea, che grazie alla loro esperienza sono in grado di utilizzarlo correttamente. In questo modo si evitano inutili e pericolosi rischi e si eliminano i pericoli derivanti da un ambiente acquatico a forte carica batterica.