I neon esausti contengono materiali potenzialmente pericolosi e pertanto necessitano di essere trattati come rifiuti speciali
La cura della salute del nostro ambiente è oggi uno degli argomenti più sentiti dalle persone. Per anni si è sfruttato il nostro pianeta senza avere alcuna cura di evitare i danni causati dall’inquinamento dal disboscamento. L’uomo ospite e membro di un ecosistema funzionante grazie ai suoi meccanismi di equilibrio ha rivestito il ruolo di predatore e consumatore smodato. Oggi è diventato indispensabile effettuare un’inversione di tendenza, lo dimostrano le varie conferenze mondiali sul tema dell’ambiente e l’istituzione di un ministero preposto alla gestione della transizione ecologica. Uno degli ambiti di azione è quello della raccolta differenziata dei materiali al fine di consentirne il riciclo o l’idoneo smaltimento delle sostanze tossiche. L’attività di raccolta differenziata che sta via via coinvolgendo tutti i centri urbani è fondamentale per la salute del nostro pianeta, ma non tutti i materiali vengono gestiti con la normale raccolta urbana. Uno di questi è il neon, sino ad oggi nessuno o in pochi si sono posti il problema di cosa fare delle lampade a neon esaurite, sono spesso finite nella raccolta per il vetro o nella raccolta indifferenziata. L’attuale normativa prevede che il neon venga invece trattato da aziende specializzate perché altamente inquinante.
I componenti di un tubo neon
All’interno di un tubo neon troviamo molte sostanze tra cui il mercurio oggi riconosciuto altamente tossico. Il Ministero della Transizione Ecologica lo classifica quale metallo pesante ad elevato potere tossico globale, ovvero i suoi danni sono sia sulla salute umana che su quella del nostro ambiente. Questo metallo è naturalmente presente sul nostro pianeta e diversi processi naturali possono portare alla sua emissione nell’atmosfera, oggi però le emissioni sono notevolmente aumentate a causa delle attività dell’uomo. E’ quindi fondamentale che sia correttamente smaltito e non disperso nell’ambiente. Nel tubo troviamo anche altri gas che hanno funzione riempitiva.
Il Ministero ha dato l’autorizzazione al trattamento dei neon esausti ad alcune aziende su territorio nazionale, queste aziende assicurano il corretto smaltimento delle sostanze tossiche ma anche il riciclo delle componenti riutilizzabili.
Quali componenti possono essere riutilizzate
Il vetro del tubo può essere riutilizzato dopo aver subito un processo di frammentazione e lavaggio che assicura l’eliminazione di tutte le tracce di mercurio. Così trattato il vetro può tornare a nuova vita ed essere impiegato per la realizzazione di bottiglie, piastrelle o altri contenitori.
La plastica e il ferro possono anch’essi dopo un opportuno trattamento tornare nel ciclo produttivo. La moderna tecnologia, inoltre, permette di riutilizzare anche il mercurio.
Come effettuare il corretto smaltimento
I neon esausti devono essere trattati come rifiuti speciali pericolosi. Per i privati il servizio di raccolta dei neon esausti viene effettuato dal negoziante presso cui viene comprata la nuova lampada. In alternativa ci si deve informare di quali sono le aziende autorizzate e dove sono dislocati i punti di raccolta.
Per uffici e attività produttive, i cui consumi di lampade neon sono molto elevati, si possono adottare due soluzioni. Consegnare i neon esausti presso i punti raccolta adibiti, si deve però avere i mezzi di trasporto adeguati, oppure stipulando appositi contratti con le aziende autorizzate dal Ministero della Transizione Ecologica.